Confermata dalla 1^ Corte di Assise di Appello di Roma la condanna per omicidio preterintenzionale inflitta dal G.U.P. all’esito del giudizio abbreviato alla giovane romena che cagionò la morte di una giovane italiana colpendola in un occhio con la punta di un ombrello.
Rigettata l’impugnazione presentata dal Pubblico Ministero con la quale si chiedeva di riconoscere la sussistenza della originaria contestazione di omicidio nella forma volontaria, seppure con dolo eventuale.
La Corte di Assise di Appello ritiene di aderire alla decisione del G.U.P. e, pur riconoscendo che “il fatto si trova al limite tra le due ipotesi potendosi sostenere sia l’una sia l’altra”, ha optato per la preterintenzionalità e dunque ha riconosciuto nella condotta dell’imputata l’intenzionalità del reato di lesioni.
Confermate anche le disposizioni in punto di pena (pena base calcolata al massimo edittale; circostanza aggravante dei futili motivi applicata nella sua massima estensione; negate le attenuanti generiche).