Il provvedimento che dichiara la latitanza, presuppone il verbale di vane ricerche, che la polizia redige a seguito della mancata esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare, indicando in modo specifico le indagini svolte nei luoghi in cui si presume l’imputato possa trovarsi, senza essere vincolata quanto ai luoghi di ricerca, dai criteri indicati in tema di irreperibilità.
Né tale situazione postula necessariamente la conoscenza dell’interessato in ordine alla avvenuta emissione a suo carico del provvedimento restrittivo della libertà personale, essendo semplicemente sufficiente che egli sappia che un ordine o un mandato può essere emesso nei suoi confronti, evenienza che, una volta positivamente apprezzata con provvedimento del giudice, legittima alle notificazioni mediante consegna al difensore.
(Cass. penale Sez. IV, sentenza 22 settembre – 21 dicembre 2010, n. 44839)

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