Ai fini dell’ammissione al beneficio, l’indagine sui redditi non può avvalersi di automatismi e richiede la disamina della fattispecie concreta, escludendo, comunque, possa attribuirsi rilievo a sentenze non irrevocabili, in quanto ciò vulnera la presunzione di innocenza.
E’ illegittimo il diniego del beneficio fondato su una condanna non definitiva dalla quale possa inferirsi l’esistenza di redditi illeciti. (Nella specie il richiedente era stato condannato in primo grado per il reato di rapina da cui aveva tratto un profitto illecito di 27.500 euro e la sentenza non era ancora divenuta irrevocabile).
(Cass. Penale Sez. IV, sentenza 20 febbraio – 24 aprile 2013, n. 18591)
Testo integrale sentenza (fonte: www.cortedicassazione.it)
Gratuito patrocinio e redditi illeciti
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