L’istituto della sospensione del procedimento penale con la messa alla prova dell’imputato, previsto degli artt. 464 bis e seguenti c.p.p., quali introdotti dall’art. 4, comma 1, lett. a) della legge n. 67/2014, non può trovare applicazione nei procedimenti che, alla data di entrata in vigore di detta legge (28 aprile 2014), fossero già pendenti in fase di impugnazione.
Il nuovo istituto della messa alla prova si configura come un percorso del tutto alternativo rispetto all’accertamento giudiziale penale, ma non incide affatto sulla valutazione sociale del fatto, la cui valenza negativa rimane anzi il presupposto per imporre all’imputato, il quale ne abbia fatto esplicita richiesta, un programma di trattamento alla cui osservanza con esito positivo consegua l’estinzione del reato.
Si è, dunque e all’evidenza, al di fuori dell’ambito di operativirà del principio di retroattività della lex mitior ed è pertanto da escludere che la mancata previsione di una applicazione retroattiva dell’istituto della messa alla prova si ponga in contrasto con l’art. 7, par. 1 CEDU, come interpretato dalla Corte di Strasburgo e violi l’art. 117, co. 1 Cost. che del primo (norma interposta) costituisce il parametro di legalità costituzionale.
Il ricordato carattere alternativo del procedimento di messa alla prova rispetto all’accertamento giudiziale penale non rende, dunque irragionevole la fissazione del termine finale di presentazione della richiesta al momento delle conclusioni rassegnate dalle parti a norma degli artt. 421 e 422 c.p.p.; la dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado nel giudizio direttissimo e nel procedimento a citazione diretta a giudizio ai sensi degli artt. 550 e ss. c.p.p.; di quindici giorni dalla notifica del decreto di giudizio immediato all’imputato o dalla comunicazione del relativo avviso al difensore, nei casi di giudizio immediato; il medesimo termine previsto dall’art. 461 c.p.p. per l’opposizione, nei procedimenti per decreto.
(Cass. Penale Sez. II, sentenza 16 gennaio – 4 maggio 2015, n. 18265)