E’ valida la querela presentata dal direttore del supermercato.
Il gestore dell’esercizio commerciale, anche se non è titolare dell’esercizio, deve qualificarsi institore a norma dell’art. 2203 c.c., con la conseguente devoluzione, al medesimo, dei poteri di cui all’art. 2204 dello stesso codice, estesi al compimento di “tutti gli atti pertinenti all’esercizio dell’impresa cui è preposto” e con la facoltà di “stare in giudizio in nome del proponente per le obbligazioni dipendenti da atti compiuti nell’esercizio dell’impresa a cui è preposto”.
Tale essendo il perimetro dei poteri giuridicamente attribuiti alla persona che è chiamata ad esercitare una impresa od un ramo di essa, ne deriva che fra le attribuzioni conferitegli deve ritenersi senz’altro compreso – in virtù delle menzionate previsioni del codice civile – anche il diritto e la legittimazione di proporre querela, in relazione a fatti direttamente riconducibili alla attività commessagli, proprio perché è in capo all’effettivo gestore dell’attività imprenditoriale che si riconnette la qualità rappresentativa ex lege dell’offeso dal reato.
(Cass Penale, Sez. II, 25 settembre – 6 ottobre 2009, n. 38716)

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